Referendum canapa: cosa dice e dove firmare entro il 30 settembre
Lo scorso 7 settembre 2021 è stato depositato il quesito per il referendum sulla canapa e l’11 settembre è partita la raccolta firme in modalità digitale. Ne servono 500mila affinché la prossima primavera i cittadini possano votare per questo referendum e molto probabilmente anche per altri per i quali sono in corso altre raccolte firme, in particolare quello sull’eutanasia legale e quello sull’abolizione della caccia.
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COM’È LA SITUAZIONE ATTUALE IN ITALIA PER LA CANNABIS?
Attualmente in Italia è considerato illegale lo spaccio di cannabis anche a titolo gratuito, mentre il possesso per uso personale è considerato un illecito amministrativo che dunque non sporca la fedina penale, ma viene punito con la sospensione della patente di guida, del passaporto e della carta d’identità ai fini dell’espatrio per un periodo che va da uno a tre mesi. Il grande enigma riguarda sempre la distinzione tra possesso a fini personali o per cessione a terzi (ossia spaccio) e quindi caso per caso il giudice deve stabilire di che tipo di possesso si tratti tenendo conto, per esempio, della presenza di denaro in contanti, strumenti per il dosaggio o il confezionamento della cannabis.
Per quanto riguarda la coltivazione della cannabis, c’è una sentenza della Corte di Cassazione del 19 dicembre 2019 che stabilisce che non è reato coltivare cannabis se si tratta di una coltivazione “di minime dimensioni e svolta in forma domestica, attraverso pratiche rudimentali e su un numero scarso di piante”.
Lo scorso 8 settembre 2021 in Commissione Giustizia è stato approvato il testo base per la coltivazione domestica legale di cannabis fino a quattro piante femmine che sono quelle che producono cannabis con il principio attivo THC. Il testo propone poi di aumentare la pena per traffico e spaccio di marijuana facendolo passare da sei a dieci anni di prigione. Ricordiamo poi che, per effetto della legge 2 dicembre 2016, n. 242, è consentita la vendita della cosiddetta cannabis light, ossia quella che ha un massimo di THC tra lo 0,2% e lo 0,5%.
CHI PROMUOVE IL REFERENDUM CANNABIS?
Il comitato promotore della raccolta firme per il referendum sulla cannabis legale è costituto da associazioni e partiti politici. Questi sono tutti i promotori:
- Associazione Luca Coscioni;
- Meglio Legale;
- Forum Droghe;
- Antigone;
- Società della Ragione;
- +Europa;
- Possibile;
- Radicali italiani;
- Sinistra Italiana;
- Potere al Popolo;
- Rifondazione comunista;
- Europa Verde;
- Arci;
- Dolce Vita;
- A Buon Diritto;
- Comunità di San Benedetto al Porto;
- Lega Italiana per la Lotta all’AIDS – LILA;
- Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili – CILD;
- Volt Italia;
- Freeweed;
- Be Leaf Magazine;
- LaCasadiCanapa;
- Cannabis&Cultura Piacenza;
- Spliff Break;
- Cannabis for Future;
- Bear Bush;
- Made in Canapa;
- Comitato CICLA;
- Icanapp;
- Monkey Weed;
- Green Pork;
- Ass. Cannabiservice;
- Miss Joint;
- The Hemp Club Milano;
- Official Fattone;
- United Activists 4Freedom;
- Fatti Segreti;
- Sweed;
- Fattanza in Abbondanza;
- Kingston Grow Shop;
- Spinelli D’Italia;
- Cannabis Cura Sicilia;
- Manifesto Collettivo;
- Cbd Gargano;
- Canapass;
- Hempatia Vaping;
- Sinistra Anticapitalista;
- InOltre Alternativa Progressista;
- UP Su la testa;
- Movimento 5 grammi
- Agrocanapa.
CHE COSA DICE IL QUESITO DEL REFERENDUM CANAPA?
Il quesito depositato alla Corte di Cassazione per il referendum cannabis è il seguente:
“Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309, avente ad oggetto ‘Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza’, limitatamente alle seguenti parti:
Articolo 73, comma 1, limitatamente all’inciso ‘coltiva’;
Articolo 73, comma 4, limitatamente alle parole ‘la reclusione da due a 6 anni e’;
Articolo 75, limitatamente alle parole ‘a) sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni;’?”
E quindi il referendum canapa chiede di intervenire sul Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope di cui al d.P.R. 309/1990 per:
-
- depenalizzare la coltivazione di qualsiasi sostanza, mantenendo le condotte di detenzione, produzione e fabbricazione di tutte le sostanze che possono essere applicate per le condotte diverse dall’uso personale. Per questo si interviene sull’articolo 73, comma 1, del Testo Unico;
- eliminare la pena detentiva per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis con eccezione dell’associazione finalizzata al traffico illecito di cui all’art. 74, intervento sul 73, comma 4;
- eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori che è attualmente destinata a tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualunque sostanza stupefacente o psicotropa, intervenendo sull’articolo 75, comma 1, lettera a).
COME E DOVE SI FIRMA PER IL REFERENDUM SULLA CANAPA?
La novità per quanto riguarda il referendum canapa è che oltre a firmare “fisicamente” per appoggiare l’iniziativa, si può firmare anche digitalmente. La firma telematica è possibile grazie a un emendamento di Riccardo Magi di +Europa al Decreto Semplificazioni, il quale ha anche commentato che il fatto che nei primi tre giorni siano state superate le 330mila firme è “un risultato straordinario” e che dimostra “come nel Paese ci sia voglia di dire la propria su questa materia che è stata espulsa dall’agenda politica”. Magi ha sottolineato che in Italia sono “tutti a dire che questa non è una priorità e invece i cittadini corrono a firmare”.
La firma digitale si può lasciare tramite il sito referendumacannabis.it usando lo SPID o altri strumenti di firma digitale. Chi non ha lo SPID o la carta d’identità elettronica può firmare tramite TrustPro, che è un QTSP (Qualified Trust Service Providers), un prestatore di servizi fiduciari qualificati, un servizio dal costo di 3 euro che consente firme elettroniche qualificate in tutta Europa.