CBD, THC, Sativa e Indica. Quali differenze nelle concentrazioni? In genere, la Cannabis Indica contiene livelli più elevati di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), mentre la Cannabis Sativa, ne contiene meno. Nonostante ciò, è quasi impossibile stabilire una valutazione che valga in assoluto, vista l’assoluta variabilità.
La selezione, la cura e il monitoraggio nel corso della crescita, permettono ai coltivatori di “regolare” le quantità di cannabinoidi presenti nel fitocomplesso. Sono questi – anche – i motivi che dovrebbero spingere il consumatore a scegliere un prodotto superiore, certificato anche sulle percentuali di principi attivi presenti.
LA CANAPA ITALIANA utilizza esclusivamente prodotti da semi certificati secondo le norme di Legge, con una presenza di THC nei limiti imposti dalla D.Lgs.
Le coltivazioni provenienti da “La Canapa Italiana”, infatti, vengono curate seguendo le regole del protocollo GMP, Good Manufacturing Practices. Le regole contenute nei protocolli GMP tengono in considerazione qualsiasi aspetto della filiera produttiva, a partire dalla natura del prodotto, fino a considerare l’ambiente di produzione e l’idoneità del personale impiegato nel processo produttivo. Le piante di canapa utilizzate da LA CANAPA ITALIANA provengono da coltivazioni esclusivamente italiane che seguono scrupolosamente i parametri GACP – Good Agricultural and Wild Collection Practices for Medicinal and Aromatic (Culinary) Plants. Le piante vengono raccolte nel campo rispettando il loro tempo naturale di maturazione e crescita. È proprio in questo modo che LA CANAPA ITALIANA garantisce la precisione nel dosaggio delle componenti dei propri prodotti.