Cannabis! Cosa dicono i partiti?
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La legalizzazione della Cannabis risulta inserita nel paragrafo del programma relativo a diritti e cittadinanza, inquadrata come un percorso graduale che parta però dalla regolamentazione della coltivazione domestica, ribadendo inoltre l’impegno per l’incentivo degli interventi di riduzione del danno.
Tanto +Europa quanto il leader Benedetto Della Vedova rivendicano posizioni apertamente antiproibizioniste e liberali, ribadite in più occasioni.
A +Europa si deve inoltre l’iniziativa dell’unica proposta arrivata in discussione in Parlamento nella scorsa legislatura. Quella sulla coltivazione domestica di 4 piante avanzata da Riccardo Magi, sostenuta con convinzione e in maniera unanime (così come avvenuto con il Referendum Cannabis).
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La proposta del PD è quella di legalizzare l’autoproduzione di cannabis per uso personale e di rafforzare le iniziative di prevenzione e informazione per sensibilizzare circa i rischi legati a ogni forma di abuso e dipendenza, anche quelli derivanti da sostanze già legali.
Un piccolo passo, ma un buon proposito che si deve al lavoro di mediazione di esponenti come Walter Verini e Marco Furfaro, che segna una piccola apertura per un partito che formalmente non ha preso posizione. Il leader Enrico Letta non si è mai espresso.
Nell’ambito della legislatura che si sta per concludere, il Partito Democratico ha formalmente sostenuto il disegno di legge Magi-Licatini, seppur proponendo emendamenti non sempre congruenti con quanto emerso nel corso delle Agorà incentrate sull’argomento, riservandosi inoltre una posizione assai moderata per quanto riguarda il Referendum Cannabis.
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Verdi – Sinistra Italiana
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L’alleanza fra Verdi e Sinistra Italiana presenta in programma una legge per regolamentare legalmente produzione, distribuzione e vendita per gli adulti, permettendo inoltre la coltivazione per uso personale favorendo la nascita dei Cannabis Social Club, inquadrati come “ambiti non profit di condivisione collettiva”.
Promuove inoltre la cancellazione di sanzioni penali e amministrative.
A tutto questo si aggiunge la creazione di una filiera produttiva composta da piccole imprese locali e l’avvio di progetti di informazione, educazione e prevenzione.
Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha sempre espresso posizioni di apertura e sostegno nei confronti della regolamentazione legale della Cannabis (definita a più riprese come vera e propria patrimoniale contro la malavita), anche se, nonostante il sostegno al ddl Magi-Licatini e al Referendum Cannabis, la scorsa legislatura non ha fatto registrare iniziative parlamentari di grande impatto da parte del partito.
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All’interno del programma di Unione Popolare si legge: “Legalizzare cannabis e droghe leggere anche per togliere alle mafie un mercato redditizio; investimento in politiche sociali, sanitarie e educative per la riduzione della domanda di droghe pesanti (finanziato con una percentuale sui beni sequestrati)”.
Similmente all’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, l’intento è quello di giungere a una totale regolamentazione, nonostante non si faccia accenno a coltivazione personale, expungement e Cannabis Social Club. Recentemente, vari esponenti hanno manifestato posizioni a sostegno del Manifesto Collettivo.
Unione Popolare accorpa forze rimaste extraparlamentari partendo da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e DemA. Da anni sostengono la necessità di una riforma radicale delle politiche sulla Cannabis.
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Il tema della regolamentazione della cannabis è trattato nel programma pentastellato in maniera piuttosto sintetica. Il fine è quello di legalizzare la coltivazione personale in una prospettiva di lotta alle mafie e di tutela dei diritti dei pazienti: non essendo indicate specifiche tecniche o logistiche in merito alle modalità di coltivazione, né ulteriori motivazioni a sostegno della misura, si tratta perciò di vaghi accenni, nonché di un’involuzione rispetto al 2018, quando il partito si presentò all’appuntamento elettorale con una proposta di legalizzazione integrale.
Detto questo, sono stati registrati diversi avvenimenti positivi in questa legislatura: la convocazione della conferenza nazionale sulle droghe da parte della ministra Dadone, dopo oltre 10 anni di rinvii, in cui sono emerse delle chiare indicazioni a favore della decriminalizzazione della coltivazione domestica; e infine, l’impegno del Presidente della Commissione Giustizia Perantoni e di altri esponenti del M5S nel supportare il disegno di legge sulla coltivazione domestica.
Tuttavia ciò che avrebbe fatto davvero la differenza non è accaduto, ovvero che Roberto Fico calendarizzasse – come promesso – la proposta di legge di iniziativa popolare sul tema già depositata. E pure che il leader di partito, Giuseppe Conte, assumesse posizioni un po’ meno…fumose.
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La Lega risulta ostile a qualunque iniziativa di regolamentazione della Cannabis nell’ambito delle misure a sostegno di famiglie e natalità, individuandola come un attacco ideologico ai valori di quella che viene considerata la famiglia naturale.
L’accento viene inoltre posto sulla tutela dei minorenni, per i quali sono preventivate campagne di sensibilizzazione “sui pericoli della cultura della droga, con particolare attenzione alle conseguenze sullo sviluppo cognitivo dei giovani derivanti dall’uso abituale di Cannabis”.
Infine, si ribadisce l’impegno a dare concretezza al progetto di legge denominato Droga Zero (già presentato nel corso dell’ultima legislatura, e per il quale è previsto un inasprimento delle sanzioni penali), e di utilizzare i progetti finanziati con il fondo di sicurezza urbana del 2018 al fine di contrastare lo spaccio nei pressi degli istituti scolastici.
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Il solo riferimento alla questione delle sostanze illecite contenuto nel programma di Fratelli d’Italia riguarda quelle “devianze” balzate agli onori della cronaca recente e fortemente criticate a causa dell’impostazione ideologica: utilizzo di droghe, dipendenza dal gioco e bullismo intendono essere osteggiati mediante la promozione di quelli che vengono definiti “stili di vita sani“, per i quali è prevista opera di informazione.
Utile ricordare come, durante i mesi di campagna referendaria, il partito abbia patrocinato la formazione del comitato No al Referendum Cannabis.
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Le indicazioni fornite da Forza Italia sono le più sintetiche in assoluto: “Combattere lo spaccio e la diffusione delle droghe con ogni mezzo, anche attraverso campagne di prevenzione e informazione”, formula identica a quella che è possibile riscontrare anche nel programma di Fratelli d’Italia.
Nel Luglio 2022, poco prima della crisi del Governo Draghi, Berlusconi definì inaccettabile la proposta sulla depenalizzazione della coltivazione domestica di Cannabis, etichettandola come “una provocazione”.
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FONTE: Meglio Legale – Per la legalizzazione della cannabis