Micro ortaggi di canapa

Micro ortaggi di canapa: lo studio scientifico

E’ stato appena pubblicato uno studio scientifico su Food Research International, curato da un gruppo di ricercatori italiani, che, a partire dall’analisi di 6 diverse cultivar di canapa industriale certificata, ha analizzato i componenti nutritivi di queste varietà se utilizzate come micro ortaggi, e i risultati sono davvero sorprendenti.

Lo studio riassunto in punti

  • I micro ortaggi di canapa presentano una concentrazione di ossalati molto più bassa rispetto ad altre specie.
  • I micro ortaggi di canapa sono una fonte proteica di alta qualità con tutti gli aminoacidi essenziali.
  • Il CBDA (CBD in forma acida) è il fitocannabinoide più abbondante in tutte le cultivar di micro ortaggi di canapa.
  • I micro ortaggi di canapa si sono dimostrati ampiamente sicuri per il consumo in termini di contenuto di Δ9-THC.
  • I micro ortaggi di Finola e Silvana presentano un notevole contenuto di cannflavina A e B antinfiammatoria.

I micro ortaggi di canapa secondo la professoressa De Pasquale

Nell’ studio i ricercatori scrivono che: “Sei cultivar sono state valutate per la resa e la composizione di acidi organici, aminoacidi, polifenoli e fitocannabinoidi. La composizione bioattiva era fortemente correlata alla varietà di canapa. La varietà Silvana ha dimostrato il più alto contenuto totale di aminoacidi e aminoacidi essenziali, alte concentrazioni di cannflavina A e B e livelli moderati di cannabidiolo e cannabigerolo. Finola si è distinta per la più alta concentrazione di cannflavine e polifenoli totali e per i più bassi livelli di Δ9-THC. Indipendentemente dalle differenze varietali, i micro ortaggi di canapa si sono dimostrati ampiamente sicuri in termini di contenuto di Δ9-THC”.

Per saperne di più ne abbiamo parlato con la professoressa Stefania De Pascale del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università Federico II di Napoli, che ha partecipato allo studio.

Le proprietà del seme di canapa e di olio e farine derivate sono note al pubblico, mentre molto meno note sono quelle dei micro ortaggi, può spiegarci come è nato questo studio?
Intanto ci tengo a sottolineare che si tratta di micro ortaggi e non di germogli, che sono due cose differenti. I micro ortaggi sono ad uno stadio più avanzato e in genere, a seconda della specie, sono pronti in un periodo che va da una a 3 settimane dalla semina e possono essere mangiati freschi. Hanno già le prime foglioline verdi però non sono piante adulte, mentre i germogli crescono in acqua e si mangia il seme oltre al germoglio, e sono pronti in 2 o 3 giorni. Si chiamano micro ortaggi, non si ottengono solo da piante ortive, ma anche da specie erbacee o piante aromatiche di vario tipo e stanno guadagnando un’importanza sempre più grande soprattutto per arricchire le pietanze: sono molto usati dai grandi chef per guarnire i loro piatti perché danno colore, esaltano il sapore e hanno grandi proprietà nutraceutiche, cioè il contenuto di sostanze benefiche, che è superiore sia a quello dei germogli che a quello delle piante adulte, con molte sfumature diverse da specie a specie.

E’ il primo studio di questo tipo che viene realizzato sui micro ortaggi di canapa?
La produzione di micro ortaggi di canapa è del tutto innovativa, e deriva dalle nostre esperienze precedenti. Va detto però che nello stato di New York alcuni agricoltori stanno già coltivando delle baby leaf (foglie piccole) di canapa, un po’ come fossero insalatine e raggiungono un prezzo superiore ai 60 dollari per chilo, e il mercato è in crescita. Partendo dal presupposto che sapevamo che sarebbero stati edibili, abbiamo fatto un confronto per verificare gli aspetti nutraceutici e capire quale fosse il contenuto eventuale di cannabinoidi in questi micro ortaggi.

FONTE: canapaindustriale

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